La Fontanella Guest House

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L'Alto Lazio nel Medioevo

L'origine della costituzione del Patrimonio di S. Pietro in Tuscia risale alla famosa Donazione di Sutri nel 728, da parte del longobardo Liutprando al Papa Gregorio II. Questo originario nucleo dello Stato Pontificio, data la sua centralità territoriale e la vicinanza a Roma, fu per tutto il Medioevo oggetto di aspre dispute e lotte tra Papato ed Impero.
Tutta la zona geografica dell'attuale Alto Lazio, dopo il Mille, divenne un territorio di intensa attività architettonica dove vi si incontrarono e si combinarono tra loro, stili e tecniche diverse. Infatti alla scuola architettonica romana caratterizzata per soluzioni nitide e classiche si mescolarono stili di derivazione lombarda, borgognona e medio - orientale.
Tuscania, sede vescovile che va affermando il suo potere territoriale nel sec. XI, presenta un esempio importante di architettura religiosa di derivazione lombarda: la chiesa di S. Pietro.
Questo stupendo edificio, posto sull'omonimo colle, nel luogo dove un tempo sorgeva l'acropoli etrusca, fu eretto su una preesistente costruzione del sec. VIII. La chiesa oggi si presenta all'esterno come una struttura fortificata e imponente, con le sottili semicolonne e cornici ad archetti pensili che rendono l'insieme più morbido. L'interno invece, dall'atmosfera mistica, presenta una deformazione della pianta a forma di trapezio che lascia convergere le tre navate verso la zona absidale. Le membrature architettoniche sono severe e scandiscono lo spazio, la luce penetra dalle feritoie rendendo l'ambiente solenne. Le armoniose geometrie e l'eleganza delle forme romane sono presenti nell'intaglio raffinato dei capitelli, nel bel pavimento cosmatesco e nelle complesse simmetrie delle decorazioni marmoree nella facciata.
Poco distante da S. Pietro sorge la chiesa di S. Maria Maggiore che fino al sec. IX fu la cattedrale di Tuscania. Ricostruita nel sec. XII riprende molti elementi architettonici di S. Pietro soprattutto nella facciata e nei portali, mentre l'interno mostra un repertorio figurativo fantasioso di stile romanico sulle sculture dei capitelli. Non lontano da Tuscania vi sono i resti dell'abbazia di S. Giusto, eretta per volere dei monaci cluniacensi, nel 1146 divenne uno dei centri più importanti cistercensi nella Tuscia.
Altro importante centro che conserva numerosi edifici romanici è Tarquinia. La chiesa di S. Maria di Castello presenta una sapiente combinazione di diversi stili architettonici. Qui il maestro Pietro di Ranuccio col figlio Jacopo nel 1143 realizzarono il bel portale con un nuovo linguaggio decorativo e legandolo ad una cultura classica. L'interno dell'edificio mostra dei capitelli le cui decorazioni sono simili a quelle dell'ambiente scultoreo pavese. Stupende le altre chiese tarquinesi di S. Martino che rivela influssi stilistici di ambiente pisano, oppure i complessi di S. Francesco e di S. Pancrazio, esempi di gotico francese, ed altre belle chiese quali: dell'Annunziata e di S. Giovanni Gerosolimitano. Infine sono da annoverare le belle e slanciate torri che dominano la campagna della Maremma viterbese.
Laurentius cum Jacobo filio suo sono gli artefici delle strutture di S. Maria dei Falleri, complesso religioso cistercense di vaste proporzioni le cui severità delle tre navate interne, divise da pilastri e colonne, presenta influenze classiche combinate con altre geometrie.
Fu ancora Jacopo di Lorenzo, col figlio Cosma a costruire il bel portico del Duomo di Civita Castellana nel 1210. La soluzione architettonica di quest'opera è originale nel definire un porticato ionico architravato e aperto al centro da un ampio arco. Quest'opera costituisce una sapiente proporzione nelle scelte decorative col bel mosaico policromo tipico dell'ambiente artistico romano che esprime, nell'insieme, un senso di modularità e geometrie.
La stupenda basilica di Castel S. Elia eretta forse nel sec. XI su di un'area archeologica, costituisce un esempio architettonico della tradizione basilicale romana, legata a motivi lombardi. L'interno è austero e mistico, arricchito da un elegante ciborio e sulle pareti si sviluppano importanti cicli pittorici di fine sec. XI influenzati dallo stile bizantino ed attribuiti ai fratelli romani Giovanni, Stefano e al loro nipote Nicolò.
Il Duomo di Sutri, il cui bel campanile romanico svetta ancora oggi sulla vicina via Cassia, conserva dell'edificio medievale, solo il bel pavimento cosmatesco, il singolare coro che veniva anticamente deambulato dai pellegrini in visita ed infine la cripta ad otto navate con ricchi capitelli, risalente al sec. XI.
Nell'ex chiesa di S. Silvestro ad Orte, oggi adibita a prezioso ed interessante Museo d'Arte Sacra, spicca il bel campanile risalente al sec. XII e composto da monofore, bifore e trifore, che lo mettono in relazione stilistica con l'ambiente romano - laziale.
Poco distante da Orte vi è Vasanello che offre al visitatore due splendidi esempi di romanico come la chiesa di S. Maria, che all'esterno presenta un portico asimmetrico del sec. XI, retto da due colonne con capitelli arcaici. L'interno è a tre navate con colonne tozze e capitelli ornati con un motivo ad intreccio simili a quelli della vicina chiesa di S. Maria de' Lumi a Bassano in Teverina ed a quelli della chiesa campestre di S. Eusebio a Ronciglione. L'altra chiesa vasanellese è quella di S. Salvatore eretta in forme romanico - lombarde: rivela all'esterno delle lesene con singolari capitelli a dado. L'interno a tre navate è austero e mistico con alle pareti interessanti affreschi di Scuola Viterbese del '400. Il vicino campanile è del sec. XIII eretto in stile romano - laziale ed è composto con pietre provenienti dalla via Amerina, decorato con mattoncini. Non lontano da Vasanello in direzione di Gallese, sorge l'antico abitato di S. Bruna con chiesa medievale e campanile risalente alla seconda metà del sec. XII che si caratterizza per un'insolita figura antropomorfa scolpita su una colonnina della trifora.
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La chiesa di S. Giorgio a Soriano nel Cimino, risale al sec. XI ed è decorata nel portale e nel timpano con singolari episodi di vita quotidiana, mentre l'abside è ornato da eleganti motivi geometrici.
Nel duecento, Viterbo si afferma come città tra le più importanti dell'epoca, divenendo sede pontificia e rinnovando gran parte del suo assetto urbano. Tra i vari edifici ad uso civile e religioso spiccano per interesse architettonico la singolare chiesa di S. Sisto il cui abside di stile lombardo, è incorporato tra le mura urbane, mentre a lato svetta il campanile con elementi di stile longobardo. La chiesa venne eretta nel sec. IX su rovine di un tempio pagano, al suo interno tra stupende sculture colpisce il visitatore il presbiterio sopraelevato da numerosi gradini che rimanda ad influenze borgognone.
Anche nell'abside dell'altra chiesa viterbese di S. Giovanni in Zoccoli sono visibili esempi di stile lombardo, mentre sulla facciata, il bel rosone richiama lo stile delle chiese tuscanesi.
La chiesa di S. Maria Nuova è di origine longobarda come dimostra il suo bel chiostro. L'edificio fu per secoli il centro religioso e civile della vita viterbese. Qui si organizzavano le assemblee per l'elezione dei priori o quella del Capitano del Popolo. Nel pulpito situato in un lato della facciata vi predicò S. Tommaso d'Aquino, mentre al suo centro spicca un bassorilievo di Giove assimilato al Salvatore. L'interno solenne, mostra importanti opere di Scuola Viterbese tra cui: Fra Matteo Giovannetti, Francesco D'Antonio Zacchi detto il Balletta, il Pastura ed un'immagine molto venerata del SS. Salvatore del sec. X.
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Sotto il pontificato di Alessandro IV iniziano i progetti per la costruzione del Palazzo Papale. Venne scelto come luogo quello adiacente alla cattedrale di S. Lorenzo ed a picco sulla vallata. L'edificio venne terminato nel 1266 ed eretto per iniziativa del Capitano del Popolo Raniero Gatti, come specificato sull'epigrafe. Le soluzioni architettoniche sono molteplici, perché combinano uno stile della tradizione italiana con quello gotico con elementi di derivazione orientale evidenti sulla bellissima superstite loggia, innalzata nel 1267 da Andrea di Veraldo Gatti. L'altra chiesa viterbese e dedicata a S. Francesco, fu costruita dopo il 1236 e rifatta nel 1373. Questo tempio in stile gotico - cistercense è all'interno a forma di croce latina, con abside quadrata e vi si conservano importanti monumenti funerari cosmateschi tra cui il sepolcro di Adriano V ad opera di Arnolfo di Cambio e quello di Clemente IV dovuto a Pietro di Oderisio. La cattedrale viterbese di S. Lorenzo fu eretta su un tempio dedicato ad Ercole. L'interno a tre navate è della seconda metà del sec. XII ed è caratterizzato dal bel pavimento cosmatesco e dai singolari capitelli delle colonne legati a molteplici stili come la scultura etrusca, paleocristiana e classica. Tra le varie opere custodite in S. Lorenzo, vi sono dipinti di scuola viterbese e le reliquie dei SS. Ilario e Valentino.
La stupenda chiesa di S. Maria della Verità eretta nel sec. XII e ampliata in forme gotico - rinascimentali, venne scelta dalle nobili famiglie viterbesi per le loro private cappelle. Tra le varie opere conservate al suo interno ad unica navata spicca la magnifica Cappella Mazzatosta i cui affreschi furono dipinti nel 1469 dal pittore Lorenzo da Viterbo e dalla sua Scuola. Magnifico l'adiacente chiostro, sede del Museo Civico, in stile ogivale con belle polifore.
Nel borgo di S. Martino al Cimino, domina la superba mole dell'abbazia benedettina, eretta in un luogo isolato che fu nel sec. IX sotto la giurisdizione di quella di Farfa. L'abbazia di S. Martino rivela elementi architettonici di derivazione francese, infatti il complesso monastico passò dai benedettini ai cistercensi di Pontigny, come è evidente dalla grande polifora gotica che si apre sulla facciata dell'edificio.
La chiesa di S. Flaviano a Montefiascone rappresenta un raro caso di tipologia architettonica nella Tuscia, perché l'edificio costruito tra i sec. IX e il XIV è a due piani, composto di due chiese dai presbiteri orientati in senso opposto, di cui la superiore, sorretta da robusti pilastri a fascio, forma quasi un grande matroneo affacciato sulla navata centrale del vano inferiore, mentre le tre absidi della chiesa inferiore sono singolarmente disposte ad arco. Questo edificio rivela legami stilistici col Duomo di Arezzo. Numerosi gli affreschi che decorano le pareti della chiesa che vanno dal sec. XIV al XV. In S. Flaviano vi è la lapide tombale del tedesco Giovanni Defuk, grande estimatore di vino locale da allora noto come Est! Est!! Est!!! Stupende le decorazioni scultoree tra cui un bel capitello con personaggi umoristici con iscrizione non proprio adatte a conciliare il raccoglimento interiore conveniente ad un luogo sacro.
A Bolsena è degna di una visita la basilica di S. Cristina eretta in stile romanico a tre navate. In realtà l'edificio è un complesso risultante di più opere costituite dalle catacombe paleocristiane, dall'Oratorio dove avvenne il famoso Miracolo del 1263, dalla chiesa romanica e quindi, alla fine del '600 dalla Cappella del Miracolo. Interessanti gli affreschi del '400 nella chiesa romanica tra cui un polittico di Sano di Pietro e Benvenuto di Giovanni e terracotte del Buglione.
A nord della Tuscia vi è Acquapendente, sede abbaziale benedettina dedicata al Santo Sepolcro, cui forse era annessa una casa dei Cavalieri Templari. La cattedrale, sorta intorno al 1000 sul sacello che Matilde di Westfalia fece erigere con le stesse dimensioni del S. Sepolcro di Gerusalemme. La cattedrale ristrutturata nel '700, conserva la stupenda cripta che secondo la tradizione custodisce una reliquia litica bagnata col sangue di Cristo.